Cosa possiamo imparare dal video su Make e l’automazione dei flussi di lavoro? Make offre l’opportunità di collegare in modo fluido applic...
Cosa possiamo imparare dal video su Make e l’automazione dei flussi di lavoro?
Make offre l’opportunità di collegare in modo fluido applicazioni e strumenti online, trasformando attività ripetitive in processi automatici e ordinati. L’obiettivo è risparmiare tempo, semplificare la gestione e divertirsi un po’ mentre ci si dedica alle automazioni.
Panoramica generale di Make
Make è un grande regista che permette di generare scenari di automazione e unire applicazioni digitali. Ha il talento di metterle in comunicazione sulle proprie “scene,” gestendo al posto tuo operazioni che occupano tempo e concentrazione.
Immagina la comodità di sincronizzare YouTube e LinkedIn, oppure di far interagire WhatsApp con Slack o Discord. Qualcuno desidera collegare Shopify con Instagram, oppure ricevere gli aggiornamenti di Feed RSS in un foglio di lavoro? Tutto avviene seguendo l’intuizione “automatizzare e unire.”
L’appello di Make è rivolto a chiunque voglia semplificare la vita, combinando app e flussi di lavoro che in circostanze normali rimarrebbero separati.
Concetti fondamentali di Make
Scenari, trigger e moduli
In Make, un’automazione prende il nome di “scenario.” Ogni scenario si attiva quando accade un “trigger,” cioè un evento che scatena l’avvio dell’automazione. Un trigger può presentarsi a un orario specifico, a intervalli regolari o quando si registra un evento in un’app (per esempio, la pubblicazione di un nuovo video su YouTube).
Dopo il trigger, entrano in gioco i “moduli,” ossia le azioni che realizzi in modo automatico. Ogni modulo è collegato a una specifica app e si occupa di compiti mirati, come la creazione di un nuovo record su Google Sheets o l’invio di un messaggio su Slack.
Le API
Molte app comunicano con Make attraverso le cosiddette API (Application Programming Interface). Questi meccanismi offrono funzioni e comandi per far operare esternamente l’app. In Make, l’uso di API potrebbe richiedere la sperimentazione, perché talvolta le app espongono funzioni dai nomi poco intuitivi, e può anche capitare che le API cambino. È utile adottare uno spirito sperimentale, provando e adattando le impostazioni.
Connessioni tra applicazioni
Per sfruttare un’app in Make, occorre creare una “connessione.” In genere, appare una schermata dove autorizzi Make ad accedere all’app, per esempio Google, Airtable o Slack. Le credenziali restano al sicuro e Make gestisce tutto dai propri server.
È una buona idea scegliere nomi chiari per ogni connessione, in modo da riconoscere subito quella corretta quando ne esistono più di una.
Creazione e configurazione di uno scenario
Un nuovo scenario prende forma selezionando il modulo che funge da trigger: un’ora prestabilita, un evento in un’app o un pulsante manuale.
-
Imposta il trigger
Seleziona l’origine dell’evento e definisci i dettagli (ora esatta, intervalli di ripetizione, e così via). -
Aggiungi i moduli successivi
Ogni modulo esegue un’azione (creare un nuovo record, inviare un messaggio, salvare un file). Nella configurazione, si utilizza la connessione giusta e si impostano i campi obbligatori. -
Salva e testa
Make non salva automaticamente le modifiche. Conviene fare clic su “Save” e poi usare “Run once” per verificare che tutto funzioni. Si possono osservare i dati che arrivano da un modulo e quelli che passano al successivo. -
Rinomina i moduli
In scenari lunghi, assegna nomi esplicativi ai singoli blocchi. Questo rende la manutenzione e la comprensione del flusso molto più immediate.
Chi ama procedere con cautela può costruire lo scenario poco per volta, verificando ogni blocco prima di collegarlo definitivamente.
Funzioni di Make
Make fornisce una serie di “funzioni” che ricordano le formule di Excel e servono per manipolare dati. Alcune categorie utili:
-
Testo: modificare maiuscole e minuscole, troncare o unire stringhe.
-
Data e ora: aggiungere giorni a una data, calcolare intervalli di tempo, ottenere l’ora attuale.
-
Matematiche: calcolare somme o medie, arrotondare numeri.
-
Condizionali: per mostrare un testo oppure un valore se certe condizioni risultano vere.
Puoi scrivere queste funzioni direttamente nelle caselle di testo dei moduli, inserendo variabili provenienti dai moduli precedenti. Ne escono automazioni con super poteri, come generare un nome di cartella pulito, formattare i dati in modo intelligente o calcolare scadenze.
Flow Control: router e filtri
Quando vuoi creare uno scenario ramificato, aggiungi un “router.” In questo modo, puoi gestire percorsi multipli in base a condizioni definite. Per esempio:
-
Se un campo “categoria” contiene la parola “urgente,” allora avvia un percorso dedicato.
-
Altrimenti, inoltra i dati a un altro percorso.
I filtri, posizionati sulla linea che collega i moduli, consentono di controllare esattamente quali dati passano da un modulo all’altro. Puoi impostare condizioni su testo, numeri, date e molto altro. Se desideri unire più pacchetti di dati in uno solo, puoi servirti di un “aggregator.”
Webhooks
I webhooks stabiliscono una comunicazione in tempo reale tra un servizio esterno e Make. Quando crei un “custom webhook,” Make genera un URL che l’app o il servizio esterno chiama per attivare lo scenario. Questo URL può essere inserito quasi ovunque: in un comando rapido sullo smartphone, in un’applicazione di terze parti, in un bottone personalizzato e così via.
Se hai necessità di inoltrare dati da Make a un servizio esterno, esiste il modulo “HTTP,” che consente di inviare richieste alle API di un’altra app. Spesso i dati arrivano in formato JSON o CSV, e Make mette a disposizione moduli come “Parse JSON” o “Parse CSV” per trasformarli in variabili utilizzabili negli scenari.
Costi di Make
Make offre un piano gratuito che propone fino a due scenari attivi e un massimo di 1000 operazioni mensili. È un punto di partenza adeguato per capire come creare flussi e testare le funzionalità.
I piani a pagamento ampliano in modo significativo il numero di scenari, di operazioni e la durata di esecuzione. Per esempio, con il piano base a pagamento, ottieni 10.000 operazioni mensili e puoi raggiungere fino a 40 minuti di esecuzione per singolo scenario. Esistono pacchetti aggiuntivi se ti serve un volume ulteriore.
Un’operazione si conta ogni volta che un modulo viene eseguito. Alcuni moduli di controllo del flusso non consumano operazioni, quindi l’unico limite è la fantasia.
Esempi di automazioni reali
Il video esplora tanti esempi concreti. Alberto e Andrea mostrano i loro scenari quotidiani, rivelando come Make sia versatile:
-
Integrazioni con calendari: inserire appuntamenti in un task manager, sincronizzare date di scadenza in un foglio di calcolo, ottenere link monouso di Calendly.
-
Gestione di contenuti: trasferire le idee dal cervello (o da un prompt vocale) in un database su Airtable, creare cartelle su Google Drive, aggiornare in automatico un canale YouTube.
-
Email e fatture: parse di messaggi in arrivo, archiviazione di allegati e avvisi ai clienti in un colpo solo.
-
Finanze personali: recuperare dati bancari e aggiornarli in un foglio di calcolo, automatizzare i conteggi e tenere traccia delle spese in modo costante.
-
Notifiche e social media: inviare un messaggio Telegram ogni volta che esce un nuovo video, programmare post su LinkedIn in base a un evento specifico o a un contenuto generato da ChatGPT.
La creatività non ha confini. Make diventa un assistente capace di mettere in comunicazione app, movimenti finanziari, progetti personali e professionali. Sfruttando webhook e filtri, si possono realizzare flussi “on demand,” mentre router e funzioni avanzate rendono ogni scenario simile a un piccolo software personalizzato.
Conclusione
Make apre un mondo di possibilità per automatizzare e unire app e servizi online. Il corso di Andrea Ciraolo illustra passaggi base e avanzati, spiegando come attivare scenari con un semplice clic oppure tramite eventi programmati. Con router, filtri e moduli specifici, Make garantisce una gestione dei dati precisa e personalizzata. Le funzioni simili a quelle dei fogli di calcolo, poi, permettono di trasformare i flussi in qualcosa di estremamente raffinato.
Chi sperimenta questo strumento gradisce la comodità di avere processi ordinati, la soddisfazione di automatizzare azioni ripetitive e la piacevolezza di dedicarsi ad attività più creative. Un tocco di fantasia aggiunge un ulteriore brio: Make diventa un regista pronto a collegare e condurre ogni scena al posto tuo.
Nessun commento